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• Forma organizzativa della rete. Il commitment è reso
più elevato nel caso di strutture decentralizzate, una
diffusa percezione di giustizia e di equità nelle relazioni
fra i diversi membri, un buon livello di chiarezza nei ruoli
e nelle funzioni di ciascuno e una certa compatibilità fra
obiettivi organizzativi e obiettivi soggettivi;
• Stile di leadership. Risultano elementi favorevoli in tal
senso: la possibilità di condividere i processi decisionali,
un’attenzione individualizzata per ognuno dei membri, la
trasparenza e l’imparzialità nei comportamenti.
Inevitabilmente il lavoro di rete può essere contrassegnato da
turbolenze, problemi e diffcoltà ed è quindi necessario che
il “patto” che si stringe fra le organizzazioni sia caratterizzato
dall’assunzione comune di responsabilità e rischi.
Un buon grado di commitment signifca una virtuosa dinamica
di affdamento e affdabilità tra soggetto e organizzazione,
dove maturano quelle condizioni di reciprocità fduciaria
che inducono a “farsi carico” delle cose, investendo tempo
ed energia. Da ultimo investire sul commitment consente
una maggiore adesione alla mission, intensifcazione delle
prestazioni, tenacia nella ricerca di soluzioni, rafforzamento
della cittadinanza attiva e una più robusta percezione di
autoeffcacia individuale e collettiva.
La rete come impresa collettiva protesa al bene comune
In conclusione si può dire che le ragioni per adottare un
approccio di rete nell’ambito dei programmi di promozione
22 della salute sono varie, così come è vasta e composita la
letteratura – di diverso orientamento disciplinare – che ne
dimostra la validità di contributi. Fra i diversi dati a conferma
di questa metodologia si segnala:
• Sostegno sociale. Il lavoro di rete esercita una funzione
di assorbimento delle conseguenze negative dello stress
(effetto buffering).w
• Senso di comunità. Facilitando la maturazione di un
sentimento di appartenenza più esteso - che va oltre
al singolo gruppo – il lavoro di rete contribuisce a far