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Oltrepo. Nella maggioranza si tratta di Istituti Comprensivi e vi sono poi
quattro Scuole secondarie di secondo grado.
La specificità di ogni ordine di scuola, che in fase iniziale ha rappresentato
un ostacolo nella individuazione di obiettivi e contenuti comuni, si è rivelata
una risorsa interpretando la promozione della salute come processo di
corresponsabilità e di empowerment finalizzato ad abbracciare l’intero
percorso formativo.
La priorità degli incontri di rete si è quindi incentrata sul progettare le
tematiche della salute sia in un’ottica trasversale che verticale, in modo
da avere una visione completa dello sviluppo della persona.
L’elaborazione e il confronto dei Profili di salute ha permesso di costruire
un adeguato background per la definizione degli indicatori di salute delle
scuole sul nostro territorio.
La prima comune esigenza si è concretizzata nella collaborazione
con l’ASL anche per la condivisione di dati epidemiologici e studi
locali utili alla lettura del contesto, oltre che per organizzare attività
di formazione adeguate ai bisogni della scuola e delle famiglie.
Dall’autovalutazione sono emerse alcune priorità per riorganizzare le
pratiche relazionali interno ed esterne.
L’esperienza fin qui condotta ha favorito lo scambio tra le scuole e ha
posto le basi per un efficace lavoro di rete finalizzato a migliorare la
qualità del servizio e costruire nuove alleanze educative.
La Rete “Scuole che Promuovono Salute” in Lombardia
Il coordinamento territoriale ha inizialmente rivestito un ruolo trainante,
imprimendo una forte spinta di coinvolgimento e coesione “con” e “tra” il
primo gruppo di scuole aderenti.
Negli anni più recenti è stata la scuola capofila, come logica evoluzione
del processo, a giocare un ruolo più nella tessitura delle relazioni fra i
diversi interlocutori istituzionali e le scuole aderenti.
Per quanto riguarda le prospettive future la Rete intende:
- dare sistematicità a percorsi di formazione congiunta (scuola, famiglie,
ATS, territorio);
- potenziare la formazione dei docenti, adottando l’approccio life skill
anche alla scuola primaria;
- consolidare la collaborazione con l’Università per attività di ricerca-
azione mirati ad elaborare percorsi interdisciplinari sul tema della
comunicazione conflittuale;
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