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incontri bimensili composto da Cabina di regia e Dirigenti scolastici e
Docenti referenti. La partecipazione ai Coordinamenti regionali è stata
proficua in logica sia informativa che di allineamento condiviso.
Le diverse aree tematiche coinvolte nei programmi di formazione e di
progettualità interna all’Istituto (quali ad esempio: sicurezza, protezione
civile, cittadinanza attiva, affettività, movimento, fumo, dipendenze,
alimentazione, ambiente) hanno trovato una forte valorizzazione nel
RAV e sono stati sviluppati in sinergia con interlocutori territoriali delle
comunità di riferimento delle Scuole.
RICERCA E MULTIMEDIALITÀ COME DISPOSITIVI DI PROMOZIONE
In provincia di Como l’adesione alla Rete è stata accolta dalle istituzioni
per le possibilità di confronto e scambio che offriva intorno alla decisiva
tematica della salute e del benessere.
L’approccio utilizzato nella costruzione della rete (basato su una logica di
ricerca-azione) ha consentito alle scuole di assumere un ruolo di effettivo
co-protagonismo e non di semplice “serbatoio d’utenza” per interventi
pre-confezionati, tutelando in tal modo il principio dell’autonomia delle
istituzioni scolastiche.
Il confronto è proseguito a livello di singolo territorio locale in modo da
consentire alle scuole di riflettere in maniera puntuale sulle iniziative di
promozione della salute già in atto e/o in fase ideativa sulla base dei criteri
La Rete “Scuole che Promuovono Salute” in Lombardia
di progettazione indicate nella Carta di Iseo. Questo modo di procedere
ha portato alcuni significativi vantaggi: una certa ottimizzazione di tempi e
risorse, l’effettiva progettazione per competenze, l’individuazione di filoni
tematici funzionali a stimolare la crescita di cittadini sani e consapevoli.
In questo quadro si inserisce il diverso approccio verso la locale ATS, i
cui operatori sono sempre meno concepiti come “esperti a chiamata” per
diventare sempre di più gli interlocutori principali di una progettazione
condivisa, pur nel rispetto delle funzioni e dei compiti specifici di ogni
istituzione.
Grazie al lavoro di squadra, ad esempio, il Life Skills Training è passato
da una dimensione sperimentale ad una assai più consolidata, dopo un
momento interattivo in cui gli operatori ATS e quelli della scuola hanno
verificato e migliorato alcuni aspetti del programma. La bontà della
proposta emersa ha portato all’idea di estendere il modello LST nella
scuola primaria, previo un adeguato percorso di formazione dei docenti.
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